"La Guerra di Canudos"
conferenza di Mario Contini Júnior
Mario Contini Júnior parlerà della Guerra di Canudos ricostruendo la storia del Brasile di fine Ottocento attraverso il racconto della coraggiosa lotta per la terra nella regione del Sertão.
Sabato 26 Novembre 2016
ore 17:00
presso l'Auditorium della scuola "San Francesco d'Assisi”
Piazza Francesco Borgoncini Duca, 5 Roma
(Zona S. Pietro - Gregorio VII)
Mario Contini Júnior è laureato in Lettere all’Università CEUB del Distrito Federal ed in Scienze Politiche all’Università La Sapienza di Roma. In Brasile ha insegnato, per diversi anni, Lingua e Letteratura Brasiliana e Portoghese. Attualmente è presidente dell’Associazione Interculturale Potum, con sede a Nettuno (RM), dove svolge un importante lavoro di mediazione culturale e integrazione tra popoli di differenti culture e nazionalità. Inoltre è l’autore dei libri “Italiano per Caso”, “Canudos” e "I Demoni con gli Stivali" pubblicati rispettivamente nel 2010, 2013 e 2016.
Alla fine del XIX secolo, il Brasile si caratterizzava per il dualismo tra la costa europeizzata e progredita, aperta all'oceano alle spalle un vasto territorio, e l'entroterra primitivo e sfruttato, il sertão incolto, caratterizzato da un'asperità naturale, dai grandi latifondi, dallo sfruttamento eccessivo delle risorse del suolo, e da modelli appartenenti a un mondo in secolare ritardo, fermo a un sistema di valori di stampo feudale.
Le grandi proprietà imperavano tanto nel litorale quanto all'interno del Paese ed erano la ragione principale della miseria e della sottomissione della massa rurale.
Il villaggio di Canudos, dove si concentravano i sertanejos agguerriti ed ispirati dalla guida di Antonio Consigliere, affetti dalle dure pene di vivere aggiunte a una natura aggressiva, fu l'unico bersaglio di migliaia di soldati bene armati ma che, nonostante meglio equipaggiati, riuscirono a perdere tutte le battaglie cui erano condotti.
L'opinione pubblica, influenzata dai commenti dei giornali, confondeva ancora di più la situazione già di per sé sfigurata dalla passione del coinvolgimento dei repubblicani, appena insediatisi al potere, e dei monarchici accusati di incoraggiare quella rivolta sertaneja con l'obiettivo della restaurazione del loro regno.
Canudos fu una coraggiosa, cosciente e organizzata lotta per la terra. Antonio Consigliere emerse nella storia del Brasile come un autentico frutto delle sue contraddizioni e si trasformò in leader di gente impoverita e spogliata dei suoi diritti, che desiderava vivere pacificamente in una società più umana, in modo più felice.
Quel mondo contadino al quale si negava la riforma agraria, la realizzava da solo, sotto l’indicazione di un capo carismatico e secondo i propri valori, occupando le terre.
Antonio Consigliere non fu un fanatico né un beato manipolato da banditi che non sapevano leggere né scrivere come lo presenta la storiografia ufficiale. Fu il fondatore di Canudos e la guida incontrastata della resistenza contadina nella più grande guerra sociale che sconvolse il sertão e l'intero Paese. Né i latifondisti né i loro alleati potevano accettare il suo motto: «La terra non ha padrone. La terra è di tutti».
Mario Contini
“Canudos: la Guerra nel Sertão del Brasile” - Europa Edizioni 2013, secondo libro pubblicato da Mario Contini Júnior, è un romanzo di grande interesse storico e di piacevole lettura. L’autore, Mario Contini Junior, ricostruisce attraverso queste sue intense pagine la storia del Brasile alla fine del XIX secolo ma non parlando della costa europeizzata e progredita, bensì dell’entroterra primitivo e sfruttato, il sertão incolto, «caratterizzato da un’asperità naturale, dai grandi latifondi, dallo sfruttamento eccessivo delle risorse del suolo, e da modelli appartenenti a un mondo in secolare ritardo, fermo a un sistema di valori di stampo feudale». La monocoltura della canna da zucchero, la conseguente deforestazione e l’inevitabile desertificazione portano in breve ad un ulteriore peggioramento delle condizioni di vita degli abitanti e instancabili lavoratori del sertão costringendoli ben presto ad un’emigrazione di massa. Fu all’interno di questo quadro che i fenomeni del cangaceirismo (banditismo sociale che riuscì a resistere fino alla fine degli anni ‘30 del XX secolo) e della rivolta di Canudos diventarono tentativi di accedere alla storia, da parte di quegli individui relegati in un tempo e in uno spazio che dalla storia li escludeva, alla ricerca non solo di una speranza di sopravvivere ma della propria affermazione come individui umani, dotati di alti valori. Questa è la loro straordinaria storia, una pagina pressoché ignorata da parte dell’Occidente che merita, invece, non solo attenzione ma anche notevole considerazione.
Dopo l’incontro gli interessati potranno acquistare il libro che sarà messo a disposizione dei partecipanti.